NUOVA VITA CENCI
22-11-2021 23:51 - LO SGONFIA PALLONI rubrica a cura di Renzo Berti
Nella Spoleto Bm8 che fatica ad uscire
dalla crisi, c’è un giocatore che ha invertito il trend.
E’Alessandro Cenci il “castigatore”, che a 34 anni ha
scoperto l’elisir della seconda giovinezza dopo che s’era
deciso a dire addio al calcio giocato. Ora, il redivivo
bomber sembra essere diventato centrale nello scacchiere
di Raggi. Ed è stato quello che in Spagna chiamano
l’”hombre de el partido” nel “fortino” del Valfabbrica
segnando un gol con quella che è la specialità di casa:
il colpo di testa. Non è stato sempre così sin
dall’inizio. L’avvio di stagione non è destinato a
restare negli annali, visto che lo ha passato più in
panchina che in campo. In un certo senso ha ricalcato il
cammino complicatissimo dei biancorossi. Poi la svolta,
tanto auspicata dall’allenatore biancorosso, che ancora
non aveva visto il giocatore che voleva. Ed a Valfabbrica
non ha fatto rimpiangere il “Gran Mogol” Brunelli, che
s’è dovuto fermare ai box per uno stiramento muscolare.
Cenci, con un pedigree calcistico di razza, ha saputo
aspettare il suo momento. Non era il vero Cenci quello
conosciuto nelle prime partite di campionato. Ma, già da
domenica scorsa, pur in una partita persa maldestramente
contro l’Atletico Gualdo-Fossato, era riuscito a dare uno
scossone all’attacco spoletino. “Le mie prestazioni
dipendono anche dal livello di fiducia che ho in me
stesso – dice l’attaccante spoletino -. Quando sento che
qualcuno mi dà fiducia, offro il meglio. Ed è quello che
sta succedendo adesso. Sta funzionando per me, e spero
che continui a funzionare”. In effetti funziona. Se n’è
accorto pure Raggi, uno che certamente non regala nulla a
nessuno. E Cenci ha saputo fare di necessità virtù. Tanto
che Brunelli, quando avrà rimesso in sesto i muscoli
vellutati, dovrà sudarsi il posto. Come tutti gli altri.
Le vittorie sono il pane del calcio. E mai come ora la
Spoleto Bm8 aveva fame di vittorie per esorcizzare una
crisi che stava facendo precipitare in un “black hole”
gli uomini di Raggi. A Valfabbrica, i suoi hanno
dimostrato finalmente una condizione fisica accettabile.
Con la squadra che s’era fatta irridere dal Gualdo non si
andava troppo lontano. Bravo Raggi a capirlo e ad
apportare i correttivi giusti sia in difesa (spostando
Baronci al centro) che in mezzo al campo, dove ha fatto
esordire sin dall’inizio un Montesi senza macchia e senza
paura. E quando la coperta si fa troppo corta, tutto
diventa maledettamente più difficile. Come nel momento in
cui Barbetta ha dovuto alzare bandiera bianca per un
malanno muscolare: Raggi ha inserito il giovane
Parmegiani (prova senza sbavature la sua) rinforzando gli
ormeggi con la difesa a quattro. A centrocampo, invece,
Quaglietti non ha steccato dirigendo l’orchestra
spoletina dall’alto del podio che gli spetta di diritto
per i suoi trascorsi nelle categorie più nobili. Il resto
lo ha fatto Vinha, che sulla fascia ha assunto le
sembianze di un aquilone lanciato dalle vette del Monte
Cucco sulle note di Acquarello di Toquinho. Insomma, la
Bm8 sembra essere uscita dal tunnel della crisi.
Stavolta, finalmente, sarà vera gloria?
dalla crisi, c’è un giocatore che ha invertito il trend.
E’Alessandro Cenci il “castigatore”, che a 34 anni ha
scoperto l’elisir della seconda giovinezza dopo che s’era
deciso a dire addio al calcio giocato. Ora, il redivivo
bomber sembra essere diventato centrale nello scacchiere
di Raggi. Ed è stato quello che in Spagna chiamano
l’”hombre de el partido” nel “fortino” del Valfabbrica
segnando un gol con quella che è la specialità di casa:
il colpo di testa. Non è stato sempre così sin
dall’inizio. L’avvio di stagione non è destinato a
restare negli annali, visto che lo ha passato più in
panchina che in campo. In un certo senso ha ricalcato il
cammino complicatissimo dei biancorossi. Poi la svolta,
tanto auspicata dall’allenatore biancorosso, che ancora
non aveva visto il giocatore che voleva. Ed a Valfabbrica
non ha fatto rimpiangere il “Gran Mogol” Brunelli, che
s’è dovuto fermare ai box per uno stiramento muscolare.
Cenci, con un pedigree calcistico di razza, ha saputo
aspettare il suo momento. Non era il vero Cenci quello
conosciuto nelle prime partite di campionato. Ma, già da
domenica scorsa, pur in una partita persa maldestramente
contro l’Atletico Gualdo-Fossato, era riuscito a dare uno
scossone all’attacco spoletino. “Le mie prestazioni
dipendono anche dal livello di fiducia che ho in me
stesso – dice l’attaccante spoletino -. Quando sento che
qualcuno mi dà fiducia, offro il meglio. Ed è quello che
sta succedendo adesso. Sta funzionando per me, e spero
che continui a funzionare”. In effetti funziona. Se n’è
accorto pure Raggi, uno che certamente non regala nulla a
nessuno. E Cenci ha saputo fare di necessità virtù. Tanto
che Brunelli, quando avrà rimesso in sesto i muscoli
vellutati, dovrà sudarsi il posto. Come tutti gli altri.
Le vittorie sono il pane del calcio. E mai come ora la
Spoleto Bm8 aveva fame di vittorie per esorcizzare una
crisi che stava facendo precipitare in un “black hole”
gli uomini di Raggi. A Valfabbrica, i suoi hanno
dimostrato finalmente una condizione fisica accettabile.
Con la squadra che s’era fatta irridere dal Gualdo non si
andava troppo lontano. Bravo Raggi a capirlo e ad
apportare i correttivi giusti sia in difesa (spostando
Baronci al centro) che in mezzo al campo, dove ha fatto
esordire sin dall’inizio un Montesi senza macchia e senza
paura. E quando la coperta si fa troppo corta, tutto
diventa maledettamente più difficile. Come nel momento in
cui Barbetta ha dovuto alzare bandiera bianca per un
malanno muscolare: Raggi ha inserito il giovane
Parmegiani (prova senza sbavature la sua) rinforzando gli
ormeggi con la difesa a quattro. A centrocampo, invece,
Quaglietti non ha steccato dirigendo l’orchestra
spoletina dall’alto del podio che gli spetta di diritto
per i suoi trascorsi nelle categorie più nobili. Il resto
lo ha fatto Vinha, che sulla fascia ha assunto le
sembianze di un aquilone lanciato dalle vette del Monte
Cucco sulle note di Acquarello di Toquinho. Insomma, la
Bm8 sembra essere uscita dal tunnel della crisi.
Stavolta, finalmente, sarà vera gloria?
Fonte: Renzo Berti

